Osteria di Monteverde – Roma
Dice qualche sito che un ex ingegnere di telecomunicazioni ha piantato li’ antenne, bit e lan per dedicarsi all’Osteria. Dico che ci ha preso, e non solo perche’ mia nonna avrebbe voluto me medico.
Posto piccolo significa prenotazione d’obbligo, e cucina che per capire che c’e’ devi proprio guardare bene, sembra un buco e invece fa da mangiare con le palle. Per dire, l’antipasto e’ una Animella Glassata con Porri Stufati Polentina Cremosa e Crema Inglese alla Carbonara. Mica cotiche. Spariscono un po’ i porri ma in compenso tutto il resto e’ ben li.
Poi c’e’ la cacio e pepe, che volevo rimangiare a Roma da circa 1 anno. Seria e composta, al limite dell’aulico, alla quale basta un cacio deciso per tenere il tono. Non di quelle che sbrodolano burro eh !
Poi mi sarei preso la Piovra Rosticciata con Borlotti, Puntarelle alla Romana e Stracciatella di Andria, non fossi gia’ stato satollo. Azz…
Chiudo con il semprecaromifu tiramisu, con una crema talmente impegnativa che fa capire subito l’inconsistenza delle varie interpretazioni panna-based.
Con acqua e un calice di vino, assai abbondante, siamo a 35 euro !
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