L’Altra Isola – (ovvero Erode a) Milano
Peccato, eri un tipo a posto come si puo’ leggere sotto, poi la seconda volta mi hai infastidito perche’ alle 21.40 non avevo ancora ordinato il dolce “che la cucina chiude”. Crepa te e il tuo ristorante. Peccato, appunto.
—
“Erode era un bravo pediatra” Con questa osservazione saggia, tranquilla e incontrovertibile l’oste si guadagna la mia stima, magari non eterna, ma comunque abbastanza duratura. E vira in gia’_divertente_all’inizio una serata dominata da urletti e schiamazzi della tavolata … che di solito non mi fan digerire bene. Ma tra suore e puttane, “asiatiche dementi” [cit.], borsoni per il cambio e genti pacifiche e dominate viziose dai social, mi appresto con vasto appetito a funzione precisa. Quella dell’estorsore di cattiverie e di mali altrui, con speranze di rivincita nella vita eterna. Fantasmi e topini in culo in pratica. Aiuta la trattoria: boiserie scure (molto scure), luci cimiteriali tranne una (che e’ una lampadina sbagliata) e pavimento di allora, non fosse per quei [omissis] di bambini sarebbe perfetta, tavoli poco pieni e con qualche persona normalmente strana, mondeghili e frittatina per scaldarsi e poi. Vino della casa che non tocchero’, acque che arrivano e oste da primato. Lenta deambulazione, pratica cecita’ e nobile scazzo milanese di una volta. Suggerisce il risotto all’osso buco, prendo quello al salto, ma l’osso buco arriva lo stesso al tavolo e e’ uno scionfo (vuol dire tanto). E dicono molto buono, mi fido. La giovane a dieta inconsapevole sta sulla cotoletta, estesa quanto la citta’ metropolitana. Circa. Ma molto sottile, e molto diversa dalle varie re-interpretazioni gourmet , abbrustolita forse fin troppo e probabilmente piu’ vicina a cio’ che era a suo tempo. Riso al salto giustamente sapido e un filo unto ma cotoletta, cui poi non resistero’, da ricordare per golosita’. Tarte-tatin da non dimenticare e zabaione in quantita’, ma leggero. I bambini vanno via, e anche le suore social-viziose. Amen. Con un conto a cui avrei scurtato qualche euro, ma siamo a Milano. Dove Erode val bene un pugno di euro in piu’.
Marilena – Milano (C.so Vittorio Emanuele)
Ti ho atteso circa 10 minuti, c’era un po’ di gente, ti capisco.
Poi sei arrivato. E ti ho detto: cosa avete di quella tale marca in 44 e 45 ? non mi interessa che sia in saldo, basta il numero e un modello alla caviglia.
Mi hai detto: abbiamo solo quel modello, anzi quei tre modelli alla caviglia e gli altri due bassi, comunque controllo.
Hai controllato, e al volo, passando di corsa, mi hai detto: mi sono sbagliato, abbiamo solo quel numero e quei tre modelli.
Ma io ti ho detto: guardi che qui sotto ce ne sono altri 3 modelli, tutti alla caviglia. E in ogni caso non mi interessa che siano in saldo.
Sei sparito.
Mi e’ dispiaciuto.
Perche’ so che non e’ colpa tua, che stai lavorando sotto stress, probabilmente sottopagato e che probabilmente non c’entri niente tu ma l’orgnizzazione sbagliata di un sabato di saldi in un negozio importante del centro della citta’ piu’ europea che abbiamo in Italia (ha ha ha) … ma io mica ti posso pregare per spendere un discreto mucchietto di soldi.
Che altrimenti vado in chiesa, dove, eventualmente, posso fare finta.
Trattoria “da Poi” – Saonara (PD)
Ecco un bel posticino in mezzo alla campagna a 10 minuti dalla zona industriale di Padova, e lo sai che dove vanno a mangiare i camionisti … (o meglio: le loro imitazioni furgonistiche giacche’ esistono le autostrade e i camionisti veri si fermano semplicemente in autogrill).
Ecco, adesso che lo sai gira al largo, che stai senz’altro meglio e per quel poco che spendi qui … spenderai senz’altro meno.
ps: questa rubrichetta era ferma da un po’, mi sono troppo rabbonito.
Alfredo alla Scrofa – Roma

stolen @ http://eo.wikipedia.org/
Ave o’Maria, piena di grazie, finalmente e’ finita … le cene tutti insieme “che si fa festa” mi mettono una angoscia che deriva principalmente dall’impossibilita’ di scegliere dove. E non che pretenda di scegliere sempre io, anzi ! Curioso come un astice in calore mi piace scandagliare lo scuro lato di amici e compagni quando accendono le meningi e partono a pensare a un ristorante.
Ma la cena tutti e 100 insieme no. Che poi ormai da qualche anno mi sento di dover scrivere con precisione da orbo di clamorose defaians, si scrive defaillance. Che colpa potra’ mai avere questo povero Alfredo se ci presentiamo in 100 per una cena di gruppo ? Pretenderemo mica di mangiare bene !
Infatti non rompo le palle per un antipasto con una mozzarella peraltro degna e nemmeno per un secondo chiaro segno di portata per 100.
No, rompo le palle per la pasta, la mitica “fettuccine Alfredo” che servita con allucinogena maestria dal cameriere, che e’ piu’ un giocoliere con le forchette, arrivano … arrivano … arrivano … un po’ lunghe di cottura ?
No, non arrivano lunghe di cottura.
Arrivano ___morte___ di cottura.
Dice il viandante: mica facile fare la pasta per 100, di cosa ti lamenti ?. Risponde lo stolto: si ma le hanno preparate tavolo per tavolo.
Che anche se vuoi fare il buono ci pensa il sito a farti cambiare idea.
Marriott Hotel – Roma
Che poi spiace perche’ la gente lavora bene e e’ anche gentile. Pero’ 16 euro al giorno per il wifi non si possono vedere nel 2013.
Ciripizza – Milano
Un bel forno, infatti fa caldo.
Peccato per la pizza.
“E ma dai non fare il solito spocchioso”
“si va be’ ma ci son talmente tante pizzerie che non vedo la necessita’ di tornare qui, con il casino che c’e'”.
Niente di personale ne’.
Ristorante La Lanca – Fara d’Adda (BG)
Un posto incantevole.
Che non frequentero’ mai piu’.
Balloon – Milano

stolen @ http://cllctr.com/
Ma magari anche no, a parte la compagnia ovviamente.
leave a comment