Bon Wei – Milano

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Piu’ del filetto di manzo alla salsa dello chef pote’ il raviolo, e piu’ di quello con i gamberi pote’ quello alle verdure. E’ su questo che si concentrera’ il ricordo’ del Bon Wei. Un raviolo al vapore alle verdure, esiste niente di apparentemente piu’ semplice nella cucina cinese ? Mancavo da molto in ambienti etnici di questo versante ma ne e’ valsa la pena. A parte il fatto che il parcheggio e’ gratuito per due ore.
L’ambiente non c’entra proprio nulla con cio’ che ci si attende da un “cinese”, paccottaglia e poco piu’ bandita per legge. Qui l’atmosfera e’ curata, tranquilla, per nulla “invadente”. Musica a modo.
Bacchette di metallo per sottolineare che non e’ il solito posto, servizio deferente, quasi troppo per uno rozzo come me. Vini opportuni e te’ in carta e una sola caratteristica “dubbia”, il menu’ corposo.
Finisco con un te’ appunto, dopo i ravioli, il manzo, e il riso saltato di doveroso accompagnamento.
Anzi no, finisco con il dessert, un tortino al cioccolato che, a dispetto del nome, non e’ banale come di norma. La sensazione e’ di aver mangiato bene ma aver perso molto, per esempio chissa’ come sarebbe stata l’anatra alla pechinese. Tocchera’ tornare.
con l’anatra alla pechinese hai colto nel segno; ti toccherà sì tornare.
pecca: io le bacchette di metallo non le sopporto, quelle classiche in legno saran banali ma son più “prensili”.