Uomini che odiano le donne, the movie
La prima mezz’ora se ne va e ancora non capisco se mi piace la fotografia grandiosamente low-fi. Poi, con calma, il racconto prende forma. Vero e’ anche che la nota icona erotica siede di fianco e la cosa mi distrae.
Il film e’ da vedere … naturalmente i cultori sfegatati del libro di Stieg Larsson avranno da ridire … ma il film rimane da vedere.
Forzatamente meno corale dell’opera scritta, mette in scena ___una___ cosa che e’ troppo giusta: l’atmosfera.
Mikael potrebbe essere un po’ meno brutto e panciuto, Erika potrebbe anche essere un po’ piu’ presente … suggerendo, se non proprio investigando, la competizione tutta femminile con Lisbeth, uno dei motori del libro.
Ecco, a proposito: Lisbeth. Perfetta, su Lisbeth si devono tessere opportune lodi per il casting. E’ over the top, come Plague del resto. Ma, a differenza di Plague, e’ anche bella. Forse. Bellissima.
Chez ASA commenta sulla colonna sonora astrusa, io non la sento nemmeno: la soundtrack non e’ un fattore. Peccato, occasione persa.
Martin me lo sarei atteso un po’ meno attempato, ma va bene lo stesso.
Molto deluso dal ruolo di Millenium, altra cornerstone dell’opera su carta, che qui non traspare se non come elemento di passaggio. Ma e’ li’ che si e’ scatenato tutto.
Colpo della strega sul finale: dopo il noto accadimento che coinvolge Martin il film vira a Bollywood. Davvero ___troppo___ melenso.
E, a parte il low-fi, la fotografia ritorna una Svezia da sogno e una da incubo, preciso preciso il libro.
Come dicevo: da vedere … anche se vi risultera’ un po’ lezioso.
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